mercoledì 15 aprile 2015

LE "CICOGNE" NEGLI ORTI DELLA FOCE


 Giorgio Olivari


Le cicogne erano semplici congegni, ormai in disuso, per sollevare l’acqua dai pozzi; nella zona della Foce, ricca di orti, erano molto numerose, al servizio dei bisagnini.
         Ora sono scomparse in tutta Europa, sostituite dapprima dal rinvio a carrucola, meno faticoso, e infine dalle pompe elettriche. Hanno una origine antichissima, e sono ancora molto diffuse nei paesi di economia meno sviluppata, come in Africa, dove sono chiamate Shaduf, nel Bangladesh, Paecottah, in Sudamerica,  Bimbaletes.
La Cicogna consiste in un sostegno fisso, in legno o muratura, su cui bascula una trave di legno appesantita ad un estremo per tenerla inclinata; l’altro estremo è in corrispondenza della bocca del pozzo, e vi è appesa una corda, o un altro palo di legno, che porta il secchio. L’operatore  spinge il secchio nel pozzo  tirando  la corda  verso  il  basso;  quando  il  secchio  è  pieno,  questi  risale  per effetto  del contrappeso.  Chi ha assistito, in passato, alla manovra riferisce che sull’orlo del pozzo era sistemata una grossa pietra sporgente su cui si poneva l’operatore, per essere più vicino al centro del pozzo e faticare meno.
Se il secchio era appeso ad  un gancio aperto, occorreva  una certa  abilità  per impedire che, quando il secchio toccava l’acqua, si sganciasse e venisse perduto. Se invece il secchio era fissato alla corda, questo pericolo era evitato.


La cicogna doppia della foto, ancora esistente a Chiavari in via Brizzolara, è stata  recentemente restaurata (anche con il contributo della Biblioteca Servitana di Genova, che ha fornito ampia documentazione storica).  E’ un esempio indicativo della tecnica di costruzione ligure: il supporto è in muratura; la corda è sostituita da un palo di legno, collegato al bilico con un tratto di catena, e il secchio, di ferro, è anch’esso fissato al palo con un altro tratto di catena. E’ probabile che servisse per irrigare un orto; in questo caso il secchio può essere fisso, da scaricare vicino al pozzo in un punto da cui si dipartono i canaletti di irrigazione dell’orto.



    A Lavagna, visibile da via Barattina (dietro all’ospedale) una bellissima cicogna perfettamente conservata è ancora in grado di irrigare il prato. E’ bene inserita nella cornice di un tipico paesaggio ligure.

       Ecco alcuni esempi di cicogne in uso in diversi paesi:

Shaduf da un affresco di tomba egiziana
  

In una foto del 1865, Shaduf doppi in serie per sollevare l’acqua del Nilo. Da notare che, per l’assoluta mancanza di pietre nella regione, i contrappesi sono costituiti da canestri ripieni di terra.


Paecottah del Bangladesh in bambù e Denkli indiano. In quest’ultimo il moto alternativo è dato da due uomini che si spostano in equilibrio sulla traversa.








Cicogna nella pustza unghereseNotare che serve a rifornire l’abbeveratoio per i cavalli.
















Bimbalete messicano






            Tornando alla Foce, nel nostro quartiere le cicogne erano molto diffuse; questa è un particolare di una stampa del ‘700 raffigurante Genova (tratta da: Nathan Zazzu, Il volo del Grifo, SAGEP). Nella zona della Foce compresa tra il ponte Pila e l’attuale piazza Tommaseo  sono visibili sei cicogne in uno spazio ristretto. Ad ogni casolare, si suppone abitato dai bisagnini, è affiancato un pozzo e relativa cicogna.  Tornate a guardare la terza figura, via Barattina a Lavagna: così erano le cicogne della Foce!
Nella zona la falda freatica è molto alta (l’acqua del Bisagno permea il sottosuolo, tanto da provocare spesso allagamenti) i pozzi possono perciò essere poco profondi, e non sono mai asciutti.
           L’era delle cicogne finisce con la meccanizzazione. Si costruiscono le pompe con il corpo in ghisa, azionate dapprima a mano, con manovelle o ruote, poi con motori elettrici; infine, grandi reti di acquedotti provvedono alle necessità dei singoli.

          Nel mondo classico le cicogne erano il mezzo di sollevamento più diffuso, usate non solo per l’acqua, ma per alzare pesi in genere, paragonabili alle nostre gru industriali.
         Abbiamo già visto  in precedenza una figura dell’epoca degli antichi Egizi; nel mondo latino la cicogna era conosciuta con il nome di Tolleno. Trascriviamo quanto riporta in proposito il dizionario del Forcellini:
TOLLĒNO, ōnis, m., Verbale a tollo, quo significatur genus machinae, quo trahitur aqua, alteram partem praegravante pondere. Ita describit Festus, p.356 Müll., ex cuius verbis non obscure colligitur, tollenonem esse, cum trabi in terram defixae superne imponitur et deligatur altera transversa, quae nunc sustollitur, nunc deorsum agitur, cuius rei exemplum videmus in quibusdam ruralis puteis, et in pictura Pompeiana.




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